domenica 27 novembre 2016

RAJASTHAN, culla di re indomiti e di grandi tradizioni

Azzurro, rosa, bianco e oro, sono i quattro colori che,nell’etimologiaRajasthana, contraddistinguono rispettivamente le città di: Jodhpur, Jaipur, Udaipur e Jaisalmer. Quattro splendidi luoghi, molto diversi tra loro, con in comune la bellezza di una terra gloriosa, piena di storia e di  fascino.

L’India ospita, sul suo immenso territorio, più di un miliardo d’individui appartenenti a centinaia di etnie, con usi e costumi diversi tra loro, per: religione, abitudini, idiomi.
Il caleidoscopio della sua società spicca tra l’altro, anche per la propensione al colore del suo popolo. Seppure il bianco sia predominante, i colori più sgargianti in mille sfumature sono un distintivo inconfondibile dei suoi abitanti.
  Le principali manifestazioni indiane sono dominate dai colori, da quelli dei fiori, a quelli dei sari femminili, da quelli dei turbanti, a quelli delle dimore, siano esse ricche o modeste. Addirittura, si svolgono festival, durante i quali, le genti si lanciano manciate di polvere colorata, come da noi i coriandoli a carnevale (holy, 13 marzo).

Che addirittura vi fossero città contraddistinte da un colore dominante, mi sembrava eccessivo, finché non ho avuto l’opportunità di visitarle. Nessuno può dire con esattezza che cosa abbia spinto gli abitanti di ognuna di queste quattro città rajasthane a scegliere, per le proprie case, un colore comune.
 Si può, invece, intuire perché si sia deciso di colorarle. Lo stato indiano del Rajasthan, il più grande della Repubblica dopo il Madya Pradesh, è situato ad ovest del sub-continente ed è ubicato nel grande deserto di Thar. Anche se parte del suo territorio può essere considerato semiarido, a ragione dei vari arbusti e delle verdeggianti oasi che vi allignano, il colore predominante del terreno è quello dorato della sabbia. I fondatori delle città, perciò, hanno ritenuto opportuno usare colori che si stagliassero nettamente sul fondo sabbioso.
Così, le donne rajasthane portano i sari e gli uomini i turbanti più vistosi di tutta l’India. In qualunque angolo del paese incontrerete un rajasthano, l’individuerete immediatamente per la vivacità cromatica del suo abbigliamento.
Ciò premesso, avventuriamoci insieme nel deserto ed andiamo a visitare queste splendide “città colorate”.
Provenendo da New Delhi, la prima che si incontra è Jaipur, la capitale dello Stato, detta “la città rosa”. Anche se, in realtà, si tratta più spesso di un colore più vicino al rosso mattone che al rosa, l’appellativo è comunque appropriato.
La tradizione attribuisce al Maharaja Man Singh, l’idea di costruire la città e in particolare gli edifici pubblici, in arenaria rosa, in segno di benvenuto al Principe di Galles (futuro Edoardo VII°), che visitò Jaipur nel 1876.
 Oggi, chi possiede una casa o la costruisce nella zona storica, è tenuto a mantenere questa colorazione. La città non ha origini antichissime, fu nel 1727 che il maharaja Sawai Jai Singh II° diede inizio ai lavori per la sua fondazione. Essa è circondata da colline sulle quali si ergono mura merlate di protezione. Lo stile architettonico segue i principi Indù del Shilpa Shastra. Le vie principali e le piazze sono molto ampie, alcune sono larghe sino a 36 metri e comunque mai inferiori ai 18.
 Data la lungimiranza governativa e la tolleranza religiosa di Jai Singh, molti commercianti e studiosi vennero a popolare la città. Significativo è l’osservatorio del 1734 (Jantar Mantar) col quale Jai Singh volle ripetere quello fatto costruire a Delhi nel 1725, cui seguirono, sempre per sua volontà, quelli di Ujjain, Varanasi e Mathura. Tra i vari palazzi di ottima fattura, in qualche caso ora un po’ decadenti, quello che rende Jaipur famosa nel mondo, essendone divenuto il simbolo, è senz’altro l’Hawa Mahal , o palazzo dei venti.
Questa costruzione a cinque piani di finissima fattura e dall’aspetto magico, sembra un gigante di terracotta ed è costituita dalla sola imponente facciata dietro alla quale non v’è nessun palazzo.
Fatto edificare da Pratap Singh nel 1799, sembra, fosse stato dedicato a Krishna e Radha, due divinità dell’affollatissimo Olimpo Indù. Dall’esterno, sono visibili 953 nicchie e finestre, nei tre piani superiori vi è una sola stanza, dalla quale le cortigiane assistevano alle sfilate e ai cortei che si svolgevano nella strada, senza essere viste.
Jaipur  è anche la città dei mercati, ve ne sono parecchi, sparsi un po’ ovunque, tutti coloratissimi e molto animati. Malgrado l’abbia visitata in più occasioni, la trovo sempre bella e affascinante.
Lasciando Jaipur in direzione sud-ovest, dopo trecentoquarantatre chilometri si raggiunge Jodhpur, la “città azzurra”. Oggi, con oltre 350 mila abitanti, è la seconda città del Rajasthan e, come in passato, ricopre un importante ruolo nei commerci, dal legname al cotone, alle pelli al sale, al bestiame e ai molti prodotti agricoli.
Già all’epoca della sua fondazione, per mano di Rao Jodha (da cui il nome) avvenuta nel XIV° secolo, la sua posizione situata sulle direttrici commerciali est-ovest, tra Asia Centrale e Cina, e su quella strategica Delhi Gujarat, permise ai mercanti Marwari di accumulare ingenti fortune col commercio di: avorio, sete, rame, spezie, oppio ed altre merci esotiche.
Tutto ciò fece sì che, molte haveli  (palazzi sontuosi) fossero costruite sul suo territorio dominato da una collina sulla quale sorge il Meherangarh Fort, una delle più possenti e meglio conservate strutture militari dell’intera India. Come ebbe a dire lo storico inglese Percy Brown, “questo palazzo resta insuperato per la grandiosità della concezione e per l’eleganza dei dettagli”.
 A somiglianza di altre fortezze Rajput, anche questa è ispirata al forte di Gwalior del XV° secolo e fu fatta edificare dal Raja Man Singh su una rocca circondata da uno strapiombo di oltre centoventi metri, le sue mura sono spesse ventuno e alte trentasei metri.
Da quassù, il nomignolo di città azzurra si comprende appieno, lo sguardo abbraccia l’intera città vecchia, le cui case, sono rigorosamente dipinte in azzurro, con tonalità che vanno dal celeste al pervinca.
Jodhpur offre al turista innumerevoli meraviglie: palazzi principeschi, musei e bazar. Circolando per i suoi vicoli, si osservano scene di vita quotidiana nell’autenticità di un ambiente sostanzialmente immutato nei secoli. Qui ebbe inizio la leggenda Rathor che, secondo la tradizione, vedeva il clan discendere da Rhama, il Dio Indù eroe del poema epico Rhamajana. La leggenda vuole che Jodha, uno dei ventiquattro figli di Rainmal, fu consigliato da un sant’uomo a costruire il forte sulla collina, nel 1458 circa. Questa città storica costituisce una meta irrinunciabile per chi attraversi le dune del Thar. Malgrado mi dispiaccia lasciarla, il mio viaggio prosegue.
Da Jodhpur, la strada, che continua verso occidente, risale in direzione nord per raggiungere in trecentotrenta chilometri la “città d’oro“: Jaisalmer che, come un miraggio, sorge tra le dune sabbiose del Sind.
 Al tramonto, i bastioni di arenaria gialla che difendono la cittadella, edificata nel XI° secolo, pervasi dai raggi obliqui del sole, giustificano tale appellativo. Questo è l’ultimo avamposto indiano verso la frontiera occidentale, dopo l’assegnazione al Pakistan, avvenuta nel 1947, della valle dell’Indo e del Sind.
 Anche qui, come del resto ovunque in India, le origini della città si perdono in un lontano passato, in cui un principe del clan Bhatti, certo Jaisal, fu ispirato nel 1156 da un eremita, di nome Eesul, a costruire sulla collina di Tricuta, la rocca di Jaisalmer.
 Le vicissitudini di Jaisalmer furono innumerevoli e violente, come molti e violenti, furono i suoi governanti. Orgogliosi di un’improbabile discendenza divina, coraggiosi e temerari in battaglia, infidi alleati, i Rajput Bhatti, sono ricordati come i più pericolosi predoni del deserto. Essi vennero persino paragonati a lupi, combatterono aspramente contro i Rathor di Jodhpur e di Bikaner battaglie infinite e memorabili per ferocia e numero di vittime.
Le fortune della città erano legate ai pedaggi estorti alle numerose carovane che attraversavano il suo territorio.
La sua storia mutò con l’avvento dei Musulmani nel XIII° secolo, venuti per imporre fanaticamente l’Islam. A questo punto i Rawal, (così erano chiamati i Re di Jaisalmer) per sopravvivere, dovettero stringere alleanza coi Sultani della Delhi Imperiale.
 Con l’apertura del porto di Bombay, nel XVIII° secolo, la via delle spezie perse d’importanza, la fortuna cessò di colpo e Jaisalmer rimase isolata dal resto del paese, un avamposto sperduto tra le sabbie, l’ultimo dei principati Rajputana a firmare l“instrument of agreement” con gli inglesi.
Oggi è meta turistica di grande interesse e sede, ogni anno, nel mese di febbraio, di un festival molto pittoresco, denominato: Desert Festival. In questa occasione, la città diviene il punto d’incontro di tutta la “popolazione delle sabbie”. Tra i vari festival che ho avuto modo di ammirare in India, questo é stato  certamente uno dei più suggestivi, sia per l’ambiente in cui si svolge, sia per tutto ciò che lo anima.
Percorsi seicentosessantacinque chilometri in direzione sud-est e attraversando una piana desertica dalle mille sfumature, si raggiunge Udaipur, la “città bianca”.
E così appare da lontano, quando all’orizzonte si intravedono le torrette dei primi palazzi e i muri intonacati a calce delle sue case. Come per le precedenti città, anche le origini di Udaipur discendono da una leggenda: il fondatore, Udai Singh II°, Rana (Re) di Chittor, dopo una cocente sconfitta subita nel 1567 ad opera dell’Imperatore Moghul Akbar, si rifugiò sui monti Aravalli e nei dintorni  del lago Pichola e durante una caccia, incontrò un saggio in meditazione che, dopo un lungo colloquio, gli indicò dove costruire la sua nuova capitale.
 Fu così che il Rana si stabilì sulla sponda est del lago stesso. Bisogna ammettere che la scelta fu felicissima, poiché anche il visitatore odierno non può che rimanere incantato dalla bellezza e dall’amenità del luogo.
 Adagiata nel verde dei monti Aravalli, fiancheggiata da tre laghi, Udaipur, appare veramente come un Eden a colui che giunge dalle infuocate dune del Thar. Le acque limpide del lago principale, il Pichola, riflettono il candore dei suoi palazzi e il verde della vegetazione circostante, così come, di notte, riflettono lo scenario fiabesco della miriade  di luci colorate che illuminano la città.
Tra le sue meraviglie architettoniche, v’è il City Palace, antica dimora dei sovrani Mewar, il Zenana Mahal riservato alle regine e il Fateh-Prakash, il più recente palazzo cittadino, che funge tuttora da residenza del Maharana.
 Ma certamente il più celebre è senz’altro il “palazzo del lago” che, come una nave immacolata, “galleggia” sulle acque del Pichola. Ripreso in molti film indiani e non, oggi trasformato in un hotel di lusso, ospita visitatori di ogni parte del mondo affascinati dall’idea di passare una notte in questa atmosfera principesca.
Le bellezze di Udaipur sono numerose e s’intersecano una nell’altra, dando luogo ad un ambiente idilliaco: splendide architetture, musei ricchi di opere d’arte, paesaggi ameni e una fauna umana tra le più simpatiche e cordiali del paese. Il candore della maggior parte dei suoi edifici, nella zona vecchia della città, spicca sia sotto i cocenti raggi del sole, che nella penombra della notte, quando appare come ammantata di un alone chiaro, in netto contrasto con l’oscurità della vegetazione e delle acque lacustri.
Il Rajasthan è uno scrigno ricco di pietre preziose che custodisce gelosamente e con giusto orgoglio, come: Ranakpur, Monte Abu, Bikaner, Bundi, Navalgarh, Ranthambore e molte altre. Ma, queste quattro città sono certo tra le più curiose ed originali anche per la stravaganza dei loro colori.
Tra le popolazioni dell’India, quella rajasthana, pur nella modestia di una società agricola e in qualche caso ancora seminomade,gode di un tenore di vita superiore a quello di altre aree del paese. Qui la miseria, intesa come piaga endemica, è relativa anche se non si possono negare sacche di povertà. I rajasthani sono un popolo fiero, cordiale e pieno di risorse. Fare paragoni con altre regioni dell’India è pleonastico ma certamente questo stato è uno dei luoghi più affascinanti in assoluto, lasciarlo per tornare a casa é doloroso. Mi consola il fatto che posso sempre ritornare, come del resto ho già fatto per ben tre volte!
http://www.rubyholidays.it/rajasthan-india/

martedì 6 settembre 2016

Viaggio Khajuraho


Khajuraho - Khajurao rappresenta dal nome Khajur (la palma da dattero) abbondante in questa zona. nei templi di Khajuraho sono belle e ricorda indio-Aria, edificati nel breve lasso di cento anni, sotto il generoso patronato artistico dei re Rajput Chandela dell'India centrale in un empito di vera ispirazione creativa.

Templi di Khajuraho:-
L'India è stata Donata da templi di Khajuraho unici al mondo, un inno alla vita, all'amore, alla gioia; perfetti per esecuzione e sublimi per espressione. templi di Khajuraho esprimono diverse forme di vita e le espressioni Che è stato catturato da qui pietra su pietra  Il complesso dei templi di Khajuraho è una delle mete più rinomate fra i turisti, sia indiani che stranieri. I templi di Khajuraho colpiscono l'attenzione dei visitatori grazie all' arte scultorea di una bellezza tanto squisita e complessa da risultare impossibile da riprodurre. 


Attrazioni a Khajuraho

Tempio di Adinatha: dedicato ad Adinath, un santo Jainista, il tempio è sontuosamente abbellito con figure scolpite, incluse le Yakshi.


Parco Nazionale Bandhavgarh : Un parco nazionale unica e importante di India, Parco Nazionale Bandavgarh è un parco molto diffuso con una superficie totale di 448 kmq . . Il posto si distingue come la terra alla scoperta della famosa tigre bianca di Rewa . Si gusta di vegetazione di latifoglie a secco , con foreste Sal . A parte conservando il numero massimo di India tigri , è densamente popolata con altre specie animali troppo . Mentre il grande gaur , bisonti indiani sono facilmente reperibili , Nilgai , sambar e cervi abbaiare possono anche essere facilmente rintracciati . Il gruppo principale della comunità di mammifero comprende di langurs e macaco rhesus . Lo sciacallo , volpe Bangal , orsi , Ratel , manguste , la iena , il gatto della giungla , leopardo e la tigre sono gli altri membri di spicco . D'altra parte , gli animali comunemente visualizzabili sono cinghiale, cervo maculato , sambar , dhole , il piccolo civet indiano , scoiattolo di palma e bandicota bengalensis . Il parco nazionale ha anche 250 specie di uccelli .

Tempio di Brahma : Costruito nel 900 d.C. circa e dedicato al Dio Vishnu, il tempio si erge su una piattaforma alta 11 piedi sulla riva orientale del Tal, il più vasto serbatoio di Khajuraho. 

Festival della Danza di Khajuraho : Ogni primavera la pietra torna alla vita durante il prestigioso festival della danza di 7 giorni di Khajuraho, durante il quale, con grande fervore e gioia viene celebrata la gloria dei templi. 


Se balli ti intrigano , quindi Khajuraho Festival sarebbe sicuramente tenere il vostro interesse . Tenuto in una delle più famose destinazioni di viaggio in India , Khajuraho Festival è eccitante ed emozionante . Uno dei famosi eventi culturali dell'India , Khajuraho Festival cattura l'attenzione di ogni viaggiatore nel mese di febbraio. Si tratta di una festa sette giorni e durante questo mandato è possibile raccogliere cimeli eterne

Come arrivarci


Treno da Khajuraho a Jhansi parte da Khajuraho e raggiungerà Jhansi Entrambi i treni hanno arresto a Orcha . Una stazione alternativa è Satna ( Madhya Pradesh ) ( 117 km ), sulla linea principale Allahabad - Mumbai. Un'altra opzione è la stazione Mahoba sulla Jhansi percorso Varanasi.

mercoledì 3 agosto 2016

Viaggio INDIA DEL NORD- AGRA



Agra
Agra è la città del famosissimo Taj Mahal, "monumento all'amore" . La storia di Agra risale ai tempi del Mahabharata . Agra è situato sulla riva occidentale del fiume Yamuna , a 200 km a sud di Delhi .

Come raggiungere Agra
Agra ha un proprio aeroporto nazionale e di una buona rete di collegamento, sia ferroviaria che stradale. 

Attrazioni della città
Taj Mahal : Il Taj Mahal è costruito nel 1652 dall'imperatore Moghul Shah Jahan in memoria dell'adorata moglie Mumtaz Mahal, morta prematuramente.
Forte di Agra : Forte Rosso è esempio migliore di costruzione civile dell'India Islamica. Forte Rosso  è situato sulle rive del fiume Yamuna 2 km a nord ovest di Taj Mahalcdisegnato e costruito da Akbar nel 1565 d.C., il forte ospita la bellissima Moschea della Perla. 

Mausoleo di Akbar : è Situato a circa 10 km da Agra , Nella piccola città di Sikandra (4 km da Agra ) , this mausoleo E un example della fusione di tra lo stile Architettonico Islamico e Indù

Itimad-Ud-Daulah :  Itimad - ud-Daulah è un mausoleo Mughal a Agra.Questa tomba è stata edificata da Nur Jahan- una delle imperatrici Moghul.

Dintorni di Agra
Sikandra :  A quattro kilometri da Agra si trova il mausoleo di Akbar. 

Fatehpur Sikri :  Fatehpur Sikri e' una citta abbandonata fatta costruire dal piu grande imperatore della dinastia Moghul, Akbar.  Fatehpur Sikri, si trova 37 km da Agra quasi interamente in arenaria rossa. 

Mathura : Krishna era uno dei  incarnazioni del Dio Vishnu , è qui nato . Mathura , Uno dei Più Importanti Luoghi di Pellegrinaggio per Gli indù , E situata a 58 km da Agra .

Shopping
Agra è famosa per i suoi dolci e i piatti saporiti, come per es. il petha e il dal-moth. Agra è anche nota per il suo marmo intarsiato, per gli oggetti in pelle e ottone, per i gioielli con pietre preziose e semi-preziose, finemente lavorati e per i ricami ornati in filo dorato. La maggior parte di questi oggetti sono disponibili nella zona del Taj. Altre zone rinomate per lo shopping sono: Sadar Bazaar, Kinari Bazaar e Munro Road. 

venerdì 15 luglio 2016

Viaggio in Rajastan, Indimenticabile India

Rajasthan india è situato nella parte nord-occidentale dell'India. Questo è lo stato più grande dell'India condividendo i confini con le regioni occidentali, nord occidentali di toccare i confini della Indo Pakistan .Rajasthan è noto per le belle e meravigliose fortezze che si distinguono come orgoglio e di prestigio del Rajasthan e dell'India. Queste fortezze e palazzi sono noti per gli esempi di architettura meravigliosa e ricorda vasto patrimonio del Rajasthan. I regni del deserto senza fine e le fortezze intensamente costruito e aggiunge provvisorietà da visitare. I principali fortezze e palazzi del Rajasthan, che sono più attraenti sono Amber Foret, Chittorgarh Forte, il City Palace, Hawa Mahal, Junagadh Forte, Mehrangarh, Sonar Kila, Nargrah forte, Jaigrah forte etc. La catena montuosa Aravali che si sviluppa tra le zone e la cui le catene montuose sono la piacevole da visitare. La collina stazione di Monte Abu offre la migliore vista scenario da questo intervallo.

Offerte Viaggi Rajasthan

La storia Rajasthan risale a più di circa 5000 anni e l'origine mitologica di questa storia fa un'impressione più ampia nelle menti della società antica, medievale e moderna. Molte guerre storiche sono state combattute in questa terra del Rajasthan, dove molti governanti hanno governato. Le regioni come Nagaur, Ajmer, Ranthambore dove molti guerrieri hanno fatto la dinastia e la cavalleria e molti soldati coraggiosi tra cui Rana Uday Singh, Rana Pratap, Bhappa Rawal, Rana Kumbha e Prithviraj Chauhan e altri sono stati parte della storia Rajasthan. Ruby Holidays è uno dei principali tour operatore in Rajasthan India, Ruby holidays e’primo tour operator Indo- italiano con sede a Nuova Delhi, specializzato in Viaggi su misura. Viaggi Rajasthan con agenzia di viaggio locale, itinerari organizzatiin Rajasthan con guida parlante italiano ogni città principale.  

martedì 10 maggio 2016

Offerte Viaggi India Ottobre

India è per tutti le tasche! Per chi avesse un budget limitato il periodo che vi consigliamo di scegliere è ottobre con uno dei nostri splendidi tour classici in Rajasthan. Anche in India potrete avere la vostra vacanza low cost! Non esitate a contattarci per il vostro viaggio in India durante il periodo di ottobre e non!  Se si viaggia per la prima volta in India, allora non c'è miglior pacchetto turistico che il tour Triangolo d'oro che copre tre città storiche di India-Delhi, Jaipur e Agra. Delhi, capitale e centro amministrativo e commerciale del paese; Agra, con il suo Taj Mahal, simbolo dell’amore che non muore mai; Jaipur, la città rosa,capitale del Rajastan. Il viaggio richiede un buon spirito di adattamento per alcuni lunghi trasferimenti in auto. Lo stato di Goa è nella costa occidentale dell’India ed è il più piccolo del Paese, oltre che il più ricco. Reso famoso dal movimento hippies degli anni ’60, Goa rimane un luogo ideale per chi vuole una vacanza di sole e mare nelle sue immense spiagge bianche o per chi vuole lo “sballo” e il divertimento, tra rave sulla spiaggia e feste nei locali c’è l’imbarazzo della scelta. Addirittura un piatto tipico di Goa, il vindaloo, ha dato il nome a una sottocategoria di musica trance. Questa è una piccola porzione di India che esula dalle atmosfere indiane solite. La dominazione portoghese durò quasi per 500 anni, e durante la dominazione il Portogallo incoraggiò la religione cristiana a discapito dell’induismo. A Goa ci sono più chiese che templi indù!

martedì 19 aprile 2016

Viaggi in Varanasi (Sarnath)

Sarnath è la città dove arrivò il Buddha per diffondere il suo primo sermone dopo aver trovato l'illuminazione. Considerata al suo tempo una delle città  più importanti della cultura antica indiana viene visitata da milioni di turisti ogni anno. Il Dhamekh Stupa è l'attrazione principale e si trova nel punto esatto dove tenne il primo sermone il Buddha.
a ovest si trova un'altra attrazione importante; il Dharmarajika Stupa fatto eleggere dall'imperatore Maurya Ashoka per contenere il corpo del Buddha. Intorno si trovano statue e templi magnifici,un Bhodi tree costruito nel 1931 ed una statua di Anagarika Dharmapala. si trova pure il Bodha Gaya,il museo archeologico che contiene al suo interno una straordinaria collezione di strumenti e oggetti buddisti. ma il pezzo più pregiato è il capitello somigliante ad un leone,costruito in arenaria levigata,oggetto di orgoglio dell'india. 

mercoledì 24 febbraio 2016

Dei Ghats ai Ganges da Nord a Sud - Varanasi Rajasthan

Viaggio in India Consigli

Ci sono alcuni dei Ghats ai Ganges da Nord a Sud, come di seguito: -
• Panchganga Ghat - la riunione dei cinque fiumi
• Manikarnika Ghat - il principale ghat di cremazione; assolutamente da vedere, ma in silenzio e senza fare fotografie (nota: le truffe qui sono abbondanti, vedere la sezione "Soggiornare Sicuri")
• Dasaswamedh Ghat - noto come il ghat 'principale', questo è il luogo dove si svolge la serata con la più grande cerimonia aarti
• Rana Ghat
• Kedar Ghat - facciata dipinta a strisce e occupata da bagnanti, da fotografare
• Narad Ghat - il ghat nei quali la balneazione con il coniuge non è consigliata a causa della leggenda della contesa
• Harishchandra Ghat - il luogo di cremazione dove Raja Harishchandra fece gli ultimi riti per il figlio.
 .  Hanuman Ghat
• Shivala Ghat
• Tulsi Ghat - sede del grande impianto di depurazione delle acque
• Assi Ghat - popolare luogo di soggiorno, con molti alberghi, ristoranti, e internet cafè.